Diario di viaggio

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Diario di viaggio a Nampula
Visita ufficiale delegazione Comune di Concorezzo
11 agosto 2007 – 31 agosto 2007

Membri partecipanti: Davide Lissoni, Alessandro Magni

Nota 1: Diario personale a cura di Alessandro Magni.
Il testo contenuto in questo file, è quello originale della prima ed unica versione, scritto in originale su due quadernetti a quadretti (uno giallo ed uno nero) e poi ricopiato senza revisione alcuna.
Sono pertanto presenti alcuni errori (p.es. uso dei tempi, punteggiatura,…) dei quali mi scuso.
Ho preferito mantenere immutato il testo che avevo scritto di getto, nonostante la forma talvolta poco elegante, per preservarne l’autenticità della prima stesura.

Nota 2: in questa pagina potete leggere l’intero diario di viaggio, ma se volete leggerlo giorno per giorno corredato dalle immagini della giornata, cliccate qui.

Sabato 11 agosto 2007
Finalmente è arrivato il giorno della partenza.
Certo, la levataccia data dalla sveglia non voluta (da un po’ di tempo mi sveglio di notte e non dormo più e non ho ancora capito se devo prendermela con il caldo o con il Lariam) è abbastanza pesante ed al termine di una settimana di lavoro.
Però la voglia che ho da qualche anno di andare in Africa è così forte che tutto si affronta con il dovuto entusiasmo, la giusta pazienza ed una buona dose di indulgenza.
Esco di casa con la consapevolezza che avrò davanti due giornate che definir campali è dir poco.
Roberto accompagna me e Davide all’aeroporto di Orio al Serio.
E’ fisicamente più stanco e distratto del solito.
Anche per lui – del resto un po’ come per tutti noi – è suonata una sveglia martellante, con dei rintocchi che sembrano dire: “stacca la spina, vai via qualche giorno, riposati un po’ “.
All’aeroporto i tempi sembrano incastonati come le tessere di un mosaico.
Pagato un balzello per i bagagli, non c’è neppure il tempo per bere un caffè in compagnia di Roberto.
Se l’era meritato e dovrà rinunciarci, mentre ci saluta e fa ritorno da solo verso casa per poi raggiungere Guido, che è a Plesio (dove è probabile si ritrovi mezza Giunta).
Al controllo bagagli le penne (!) nello zaino di Davide diventano oggetto di ulteriori controlli.
Decolla il primo aereo della giornata che ci porterà ad Hahn (aeroporto minore di Francoforte usato da Ryanair).
Volo regolare. Giunti ad Hahn trasferimento all’aeroporto principale a bordo di un pullman molto comodo, che pare che nemmeno si muova (anche a causa della velocità di crociera).
Lasciati i bagagli all’aeroporto di Francoforte, con la metropolitana raggiungiamo la città da visitare.
A dire il vero ho avuto la conferma del fatto che non c’è molto da vedere.
Comunque scattiamo un bel po’ di foto.
Tornati all’aeroporto ci si appresta a prendere il secondo volo. Questo, così come il terzo, è con la compagnia SAA South African Airways.
Partiamo la sera da Francoforte, viaggiamo tutta la notte e la mattina seguente siamo in Sud Africa, a Johannesburg.
Questo è il mio viaggio aereo più lungo (8.900 km – 10 ore e mezza), realizzato sull’aereo più grande (Boeing 740-600).
Viaggio eccellente, sebbene non abbia chiuso occhio.

Domenica 12 agosto 2007
A Johannesburg un altro volo breve ci aspetta: è il volo che ci porterà in Mozambico.
E’ un giallo capire che ore sono: il fuso orario e l’ora legale ci disorientano un po’.
Una volta capito che ore sono, abbiamo anche realizzato che è il caso di sbrigarci a fare il check-in.
Tutti gli orari aerei vengono rispettati. E meno male perché gli incastri sono incredibili.
Ho promesso un voto 9 alla SAA se a Maputo troviamo le valigie che abbiamo consegnato a Francoforte. I bagagli arrivano, e la SAA incassa un giudizio eccellente.
A Maputo dobbiamo fare il visto ed un po’ di coda.
Ad aspettarci c’è p. Riccardo che è operoso come una formica e con dei guizzi da gazzella ci imbarca in quattro e quattr’otto.
In una manciata di minuti p. Riccardo ha sbrogliato una bega alla dogana, ha fatto il check-in e pagato l’addizionale mozambicana.
Sistemati rapidamente i conti, ci si saluta.
Il volo è stato infatti anticipato di 2 ore e mezzo.
Non c’è nemmeno il tempo di lasciargli le penne (!) da dare a Giannina.
Lui però ci dà un pacchettino da portare a Nampula.
Il servizio aereo (ed accessorio) del Mozambico si può considerare dignitoso e viene svolto con quello che hanno (siamo in Africa).
Il volo non è diretto e prevede 3 scali.
Da Maputo arriviamo a Beira.
Durante il volo ci vengono dati un panino al formaggio ed una caramella mou nella tipica scatoletta di cartone ed un bicchiere di bibita (teneri!!!).
Dopo un breve pit-stop si riparte per Quelimane.
Durante il volo ci viene offerto da bere. Anche a Quelimane viene fatto rifornimento, mentre cerco ripetutamente di chiamare Giovanni. Ma non ci riesco. Gli mando quindi un sms. Partenza per Tete.
In volo ci viene offerto uno snack. Durante i voli nei cieli mozambicani si scorgono delle colonne di fumo salire da terra. Si vola bene, ma la domanda più ricorrente è: “ma la pista, dov’è?”.
Ultima breve sosta con i “soliti riti”. Certo che sono davvero in tanti a lavorare dietro ad un volo aereo.
Ultimo decollo del weekend.
La prossima fermata è il capolinea e si scende definitivamente: Nampula.
Nel frattempo c’è il tramonto seguito rapidamente dal buio. E’ un buio molto buio! Dall’aereo si vedono solo alcuni focolari. Poi le luci della città. Nampula è sotto di noi e noi la stiamo quasi raggiungendo.
I voli mozambicani sono stati buoni. Tutti gli aerei erano affollati.
Nei bagagli a mano qui ci si spreca. Alcuni viaggiatori di un breve volo sono abbastanza chiassosi: sarà che voglio pennicare un po’, sarà che sono proprio dietro la nostra fila di sedili…
Ma il volo è breve e per fortuna scendono alla prima fermata.
Finalmente i miei piedi toccano il suolo di Nampula: dopo 7 voli devo ammettere che ne ho un po’ piene le tasche di aerei.
Per un po’ potrò farne a meno, affidandomi per gli spostamenti alle ruote ed ai piedi.
Recuperato il bagaglio, usciamo dall’aeroporto ed incominciamo a smanettare con i cellulari per contattare gli amici che verranno a prenderci.
Un bimbo mi avvicina e mi chiede canet. Vuole una penna per scrivere. Io gli dò una matita.
Giovanni risponde ad un mio sms. “Aspettate arriviamo”. Poche parole che tanto ci tranquillizzano.
Giovanni ed Amançio sono arrivati a prenderci con un pick-up. Ci portano da loro a mangiare e dormire alla Fondação Teresa Regolo a Marrere.
Facciamo tappa da Giannina che è ancora a Nampula e domani ritorna a Maputo.
Le abbiamo lasciato le penne (!) e le sementi.
La copia di “passos” (tracce) con in copertina don Giussani mi è rimasta nella borsa.
Lasciata Giannina percorriamo la strada realizzata con il Contributo di Concorezzo. E’ buona. Arrivata alla casa dei medici incontriamo Miguel (cozinheiro) ed il figlio Nunzio.
Ceniamo e poi nelle camere.

Lunedì 13/08/2008
Sveglia ore 7.00.
Il buon letto mi ha fatto riposare bene.
Di notte solo il rumore delle capre che fanno uno strano verso.
Una volta usciti, io e Davide abbiamo gironzolato un po’ nei pressi dell’ospedale di Marrere.
Ci siamo spinti fino al pozzo anche se non ci siamo avvicinato troppo perché abbiamo scorto dei bambini che si stavano lavando e non volevamo disturbarli.
Questa mattina siamo in giro da soli perché Giovanni (dott. Valera) deve effettuare alcuni interventi.
E’ il suo ultimo giorno di lavoro, perché domani vuole portarci al mare.
A pranzo eravamo con i dottori.
Sono arrivati anche il dott. Bosco (Luigi) ed il dottor Pierini (Piero).
Erano inoltre presenti alcuni ospiti italiani che provenivano da un altro ospedale.
Giovanni è arrivato più tardi. Dopo aver pranzato abbiamo visitato l’ospedale con Giovanni. Abbiamo visto la chiesa (che ospita molti letti), il laboratorio di analisi ed il reparto di maternità, l’area in fase di ultimazione.
Nel laboratorio ci vorrebbero un altro stabilizzatore di tensione (quello che c’è non va più) ed un forno.
Abbiamo fatto le foto.
A prenderci a Marrere è venuto f. Giuseppe (Meoni) e ci porterà a Napipine da p. Emilio.
F. Giuseppe ci cambia anche un po’ di euro in meticais.
Con p. Emilio andiamo alla casa del vescovo e prendiamo posto nella nostra dependance. Più tardi siamo andati a fare acquisti di materiali per il completamento dell’Aldeia de Esperança.
Con noi risono Sergio – che fa l’elettricista – ed un bambino. Il pick-up ha solo due posti e quindi nel primo tratto io, Sergio ed il bambino stiamo dietro nel cassone.
Caricato il compensato da mettere tra le reti ed i materassi dell’Aldeia de Esperança, torniamo alla casa del vescovo, dove ci attendono Giovanni, Amançio, Pierini e Bosco.
Fissiamoli il programma per domani: abbiamo davanti molti chilometri per arrivare al mare (compriamo anche il pesce).
Dovendo lasciare a casa il pick-up a Bosco e Pierini, serve un altro mezzo e così inizia la caccia al tesoro alla ricerca della chiave della Land Rover che ci viene messa a disposizione.
Tra qualche giorno potrò guidarla anch’io. Qui si guida tenendo la sinistra.
Particolare attenzione va rivolta ai tanti pedoni e di notte occorre stare molto attenti.
Prima di cena andiamo a fare un giretto attorno alla casa del vescovo, vediamo anche l’asilo delle suore diocesane e poi ci mettiamo a giocare un po’ a carte.
Per la cena siamo in casa del vescovo con Domingos e Pierre.
Domingos è anche il parroco a Momola, Pierre (scalabriniano) lavora al campo per i rifugiati.
Mentre ritorniamo alla nostra dependance, il cielo sopra di noi è pieno di stelle grandi e luminose. E’ buio pesto.
Giochiamo ancora un po’ a carte prima di metterci a scrivere.

Martedì 14/08/2007
(terça-feira)
Oggi la sveglia è mattiniera. Alla 6,30 Giovanni e Amançio vengono a prenderci
con il Nissan e ci portano al mare. Giovanni ci teneva davvero molto a passare una giornata di vacanza (forse l’unica da quando è qui in Mozambico) in nostra compagnia.
Appena partiti ci fermiamo a fare il pieno di gasolio. Abbiamo davanti un lungo viaggio:complessivamente ci aspettano circa 400 km.
Lungo il viaggio vediamo un paesaggio davvero molto bello. Appena fuori Nampula vediamo lungo la strada il seminario diocesano e più in là un centro di formazione.
Ci sono anche delle montagne. Una è chiamata foca perché ha una forma che ricorda molto la silhouette del simpatico animale giocherellone, che qui però non ha la palla sul muso.
Incontriamo anche un po’ di foschia che poi si trasforma in nebbia (!).
Anche Amançio si stupisce della consistenza e della persistenza della nebbia.
E’ la prima volta che ce n’è così tanta, di solito sono solo dei piccoli banchi poco fitti.
La prima tappa è Ilha de Moçambique, una bella isola che racchiude un discreto numero di case accanto a molte costruzioni abbandonate che risalgono all’epoca del colonialismo portoghese.
C’è anche una fortezza davvero molto caratteristica.
Due ragazzi ci fanno da cicerone. Uno dei due è un addetto alla fortezza e ci tiene a mostrarmi l cartellino che ha appeso al collo che riporta anche l’indicazione dell’UNESCO. L’altro ragazzo è uno scaltro che è facilitato dal fatto che conosce l’italiano perché la sua ex-ragazza era di Roma.
Io, tutto sommato, preferisco ascoltare quello ufficiale, sebbene questo non faccia una piega e continui a parlare imperterrito in portoghese.
Comunque qualcosa capisce.
Sull’Ilha ci vengono mostrate alcune chiese, abbiamo visto il sistema di raccolta dell’acqua, l’acquedotto, il pozzo. In mezzo alla grande piazza c’è anche un palco che sembra proprio quello delle pubbliche esecuzioni.
Su quest’isola molte persone hanno visto la morte oppure sono stati imbarcati come schiavi verso un nord del mondo predone.
La giovane guida mi mostra inoltre quello che resta di una colonna dove venivano legati i condannati per essere fucilati dal plotone di esecuzione.
Amançio ha molta fretta, così ci dobbiamo sbrigare.
All’uscita diamo una paga ai due accompagnatori.
Pare abbiano vinto la lotteria di capodanno: abbiamo evidentemente esagerato.
Tant’è che non smettono di ringraziarci in modo quasi scomposto.
Lasciata la fortezza Amançio imbocca un budello di case che porta in un vicolo cieco. Siamo così costretti a fare dietro front, e dopo un pezzettino in retromarcia facciamo inversione. Immagino che i residenti abbiano pensato che i bianchi possiedono più gasolio che cervello.
Per ritornare sulla terra ferma dobbiamo ripercorrere un lungo ponte stretto, sul quale passa solo un fuoristrada alla volta. Ogni tanto sono presenti delle piazzole per consentire il passaggio di chi viene in senso opposto. Si paga il pedaggio per il transito.
Ai lati del ponte, la bassa marea fa sì che un elevato numero di persone stia a raccogliere dei molluschi. Ci sono anche diversi pescatori con il filo ai bordi del ponte nei punti dove l’acqua è più profonda e ci sono anche alcune barchette i cui passeggeri tendono sempre a salutarti ed a voler essere fotografati. E’ un po’ una costante da queste parti.
Ora ci dirigiamo a Chocas, dove si può fare il bagno e dove ci fermeremo a pranzo.
Ordiniamo per il pranzo e poi ci dirigiamo verso l’oceano.
L’acqua è bellissima e la bianca spiaggia è molto profonda (quand’è bassa marea) e formata da una sabbia molto compatta.
L’acqua è abbastanza calda e lo scorcio del golfo è davvero notevole.
Qui si potrebbe fare del turismo così come avviene di fronte a noi nel Madagascar.
Comunque un po’ si stanno attrezzando perché un po’ più nell’entroterra c’è un ristorante con i bungalow.
Pranziamo al ristorante in riva al mare.
E’ una costruzione molto bella e caratteristica che impiega molto legno.
Da quei tavoli all’esterno è possibile vedere il mare del canale del Madagascar.
E’ molto piacevole stare lì, anche perché c’è un venticello leggero che accarezzandoti ti rinfresca. Se solo ci fosse un’ amaca per farsi una bella pennichella dopo pranzo!!!
Amançio ci porta a vedere il ristorante con i bungalow.
Lungo la strada ci fermiamo a comprare il pesce. Ne troviamo poco e lo acquistiamo.
Ci sono anche dei pesci pappagallo di colore verde.
Facciamo sosta vicino ai bungalow dove acquisto un po’ di conchiglie.
Amançio acquista anche 4 aragoste.
Anche queste, come i pesci acquistati, sono troppo piccoli ed Amançio non è molto soddisfatto di quello che oggi è riuscito a “pescare”.
Torniamo a Nampula.
Raggiunto l’asfalto, dopo un po’ inizia a guidare Giovanni.
Intanto si sta facendo buio ed arriviamo a Nampula al tramonto.
Giunti alla casa del vescovo ci salutiamo e ci diamo appuntamento per la cena alla casa dei medici.
Incontrato Domingos gli spieghiamo che non abbiamo trovato il pesce che lui e Pierre ci avevano chiesto.
Alle 18,30 andiamo a messa nella cappella che è al piano superiore della casa del vescovo. Il celebrante è del seminario.
Poco dopo p. Emilio e f. Giuseppe vengono a prenderci con il Mitsubishi dei medici.
Facciamo la strada vecchia (ufficiale). E’ davvero mal messa.
Se non fossimo intervenuti con la nuova strada realizzata con il contributo dei comuni di Concorezzo e Nampula, il pulmino della Fundação Teresa Regojo che porta i sanitari all’ospedale di Marrere non avrebbe potuto percorrere quella via.
Salutiamo Giovanni che domani parte per l’Italia. Domani staremo con p. Emilio. La tavolata è lunga e la serata trascorre piacevole dopo aver gustato la buona cucina del cozinheiro Miguel.
Ad un certo punto Piero (Pierini) ha preso la parola ed ha tenuto banco un bel po’ con la narrazione delle vicende dell’eroe nazionale Antonio Papini, al quale lo Stato non ha dato il giusto riconoscimento.
Tale ampia digressione aveva lo scopo di dire che Pierino ha parlato con il sindaco di Livorno per perorare la causa di Nampula.
Ho scoperto parlando con f. Giuseppe che è un provetto “apritore di serrature” senza scasso.
Un Papini dei giorni nostri.

Quarta-feira, mercoledì 15/08/2007
Qui non si festeggia l’Assunzione a Ferragosto, bensì la domenica precedente!

Quinta-feira, giovedì 16/08/2007
Oggi sveglia alle 6,30. Questa mattina siamo andati con Pierre e p. Emilio a vedere il campo dei rifugiati di Maratone.
Il campo è abbastanza distante da Nampula e per raggiungerlo occorre percorrere una strada non asfaltata.
Il primo tratto di strada è comune a quella che porta all’Aldeia de Esperança.
Il campo attualmente ospita 5.000 profughi provenienti dal Congo, dal Burundi.
E’ previsto il sostegno dell’ ONU – ACHNUR ancora per qualche anno.
Poi verrà lasciato.
Nel pomeriggio aiutiamo Luigi ed Amançio a portare un ecografo all’ospedale di Marrere.
Abbiamo tentato la connessione internet con il computer del vescovo, ma non ci siamo riusciti.

Sesta-feira, venerdì 17/08/2007
Oggi è nuvoloso.
Questa mattina siamo andati a visitare l’Aldeia de Esperança.
E’ una bella struttura che aprirà a breve.
E’ stata realizzata da quelli di Bareggio.
Lungo la strada abbiamo visto anche un cantiere iniziato dopo Pasqua.
Dovrebbero arrivare a completare per la fine di agosto.
Escluso il tetto.
Abbiamo visto anche la scuola primaria completa di Momola.
Al ritorno dall’ Aldeia de Esperança ho potuto guidare il mezzo di p. Emilio fino a Nampula, facendo tappa alla segheria.
Poi siamo passati dal vescovo e finalmente abbiamo preso il Land Rover, così p. Emilio non dovrà riaccompagnarci da Napipine (dove ci fermiamo a pranzo).
Con me e Davide sono venuti all’Aldeia de Esperança due ragazzini: Mattias e …………………… .
Abbiamo portato anche i fogli di compensato da mettere tra le reti ed i materassi.
Non li hanno tagliati alla falegnameria e quindi li abbiamo ricaricati e riportati a Nampula dopo aver tracciato le giuste misure su uno di essi.
A casa di p. Emilio abbiamo utilizzato il suo portatile per vedere la nostra posta elettronica.
Nel cortile dei dehoniani intanto proseguono i lavori di realizzazione dei nuovi posti auto coperti.
Domani giornata con i dottori.

Sabado, sabato, 18/08/2007
Sveglia ore 6,00.
Oggi passiamo la giornata con i dottori. Poco dopo le 7,30 Amançio, Luigi e Piero passano a prenderci: oggi siamo dei loro e ci recheremo ad Alua (luna).
Il percorso è abbastanza lungo. Durante il tragitto scopriamo che non è sul mare, e quindi abbiamo messo i costumi inutilmente.
Giunti ad Alua, raggiungiamo il centro comboniano ed il relativo ospedale retto da suor Elisabetta, che medico e da sola regge una struttura tanto carente (di uomini e mezzi) quanto importante.
Visitiamo l’intero ospedale (anche la camera operatorio che però non è in funzione), poi Elisabetta approfitta della presenza di Amançio per dei consulti medici. Vengono quindi visitate 3 persone in ospedale ed una a domicilio. Accompagnati da una suora visitiamo la cattedrale di Alua, che è davvero molto bella e moderna.
Pranziamo dalle suore ed una volta ripartiti un altro carro ci segnala che siè staccato il serbatoio del nostro Nissan.
Raggiunta Nacaroa un meccanico lega con una corda di gomma il serbatoio quando ormai è già buio e ripartiamo per Nampula.
La cena la consumiamo nella nostra dependance.

Domingo, domenica 19/08/2007
Sveglia ore 6,30. Oggi dopo la S. Messa a Napipine andremo ad accompagnare con f. Meoni, p. Elia Ciscato a Milevane, dove si fermerà una settimana per dei corsi di antropologia per degli italiani che arriveranno lunedì.
Partecipiamo alla S. Messa delle ore 8,00. La chiesa di Napipine è piena zeppa di persone e sono presenti solo quattro bianchi, ospitati nelle prime file.
Dietro di noi ci sono due ragazzine italiane che, visto il mio foglietto in italiano appoggiato sulla panca, ci chiedono di poterlo prendere per leggere il Vangelo.
Dopo la messa, che finisce verso le 9,15, ci siamo recati dai dehoniani. Mangiato qualcosina partiamo per il nostro viaggio. Lungo la strada incontriamo il centro di p. Jacob a Murrupula.
Facciamo sosta per vedere l’orto, scattare qualche foto alla chiesa (dall’esterno) e per sistemare il vetro del guidatore del Pajero di f. Meoni.
Un filo di ferro e tutto si sistema.
Ripartiti incontriamo anche una strada (ancora in costruzione) molto bella.
La sta realizzando un’impresa italiana: la CMC.
E’ prevista una viabilità alternativa che costeggia il cantiere alternandosi sui due lati.
Raggiungiamo Alto Moloque dove c’è il centro di p. Renato.
Ci sono un po’ di italiani che stanno costruendo un tetto con i sandwich.
La strada è sterrata fino a Milevane, dove c’è un centro dehoniano che una volta ospitava un seminario. E’ un altopiano dove c’è anche un ampio giardino.
Molte delle piante presenti sono state messe da p. Elia. C’è anche un cimitero che ospita i padri devoniani e c’è anche un prato (insolito da queste parti).
Dopo una rapida sosta ci muoviamo per Gurue.
E’ lì che mangeremo e dormiremo. A Gurue c’è un centro polivalente di formazione professionale diretto da p. Ilario.
Una volta cenato ci spostiamo in una delle casette costruite appositamente per l’ospitalità.

Seconda-feira, lunedì 20/08/2007
Sveglia ore 6,00.
Dopo colazione facciamo una visita la centro, dove si inizia a lavorare alle 7,00.
Visitiamo la direzione, l’annesso spaccio (dove acquistiamo 10 presepi in legno ed osso) e la copisteria.
Poi ci spostiamo e vediamo i mulini, il frantoio ed i laboratori di falegnameria.
Si parte dai tronchi dai quali vengono realizzate delle tavole, fino ad arrivare ai mobili finiti anche molto decorati. C’è un officina meccanica.
Ci sono le aule di scuola, la biblioteca (dove incontriamo Maria Grazia) i laboratori di elettrotecnica e chimica (dove incontriamo p. Andrea).
C’è anche una sartoria ed una pelletteria-calzaturificio.
Dopo la visita del centro polivalente visitiamo la città, vediamo le piantagioni di tè, il “castello” con palafitta di p. Luciano ed il centro dei dehoniani dove stanno tagliando degli eucalipti.
Caricata a bordo una suora che va a Nampula e rintracciato un timbro, ci mettiamo in viaggio per Milevane.
A Milevane ci fermiamo per il pranzo. Ripartiti ci fermiamo dalle suore che allevano le capre ed acquistiamo del formaggio.
Il Viaggio per Nampula è molto lungo ma l’auto di f. Meoni è molto comoda.
Durante il tragitto ho provato anche alcune funzioni presenti sull’auto (cambio automatico cruise-control) e le ho illustrate a f. Meoni.
Giunti a Napipine ceniamo dai padri.

Terça-feira, martedì, 21/08/2007
Sveglia ore 7,00. Oggi abbiamo l’intera giornata a disposizione. Nella mattinata bucato, acquisto di specchio (!) e mollette per stendere, e spesa al supermercato. Nel pomeriggio si incomincia da impostare le schede per il sostegno a distanza. Domani incontriamo le suore diocesane che gestiscono l’asilo e vediamo di istruirle all’uso del file per le adozioni.

Quarta-feira, mercoledì 22/08/2007
Sveglia ore 7,30.
Oggi è la festa della città.
Questa mattina siamo andati dalle suore diocesane ed abbiamo parlato con suor Deolinda per il sostegno a distanza.
Le abbiamo mostrato le schede e la macchina fotografica.
Deolinda ha già individuato 17 bambini e ragazzi che potremmo sostenere.
La loro età è varia e frequentano varie scuole. Per noi è anche meglio.
Il computer che usa è davvero molto lento. In effetti i computer qui sono molto scarsi e lenti, sebbene siano collegati alla banda larga. Nel pomeriggio siamo andati in centro a vedere gli “stands” della festa.
Sono quasi tutti dei bar e c’è anche qualche bancarella di dolciumi.
Dopo aver girato l’area fiera siamo ritornati a piedi a casa del vescovo.
Lungo la strada ci siamo fermati a vedere una partita di pallavolo.
In serata un geco è entrato in casa e se ne stà nel corridoio.
In effetti ci sono due gechi sulla finestra della camera di Davide e nessuno a quella del bagno.
Alle mie finestre non ho mai guardato se ci sono.
Le ipotesi da dove sia entrato sono varie.

Quinta-feira, giovedì 23/08/2007
Sveglia ore 6,15.
Il geco è uscito dalla casa nella notte.
Oggi andiamo a Napipine a parlare con il direttore della Escola Primaria Completa per il gemellaggio scuole.
Oggi non abbiamo il Land Rover perché è senza freni.
Domingos ci accompagna da p. Emilio, con il quale visitiamo l’asilo ed il centro di salute.
Il Jardin Infantil de Paroquia de S.Pedro è davvero molto bello e confina con il Centro de Saude Napipine.
Dopo aver visitato entrambi i centri andiamo alla scuola di Napipine per parlare con il direttore, il preside e la responsabile della segreteria. Visitiamo anche le aule.
Alcune sono davvero in pessime condizioni ed andrebbe rifatto l’edificio.
Tornati dai devoniani guardiamo la posta elettronica e pranziamo. P. Emilio ci riaccompagna a casa.
Nel pomeriggio passo in falegnameria, dove riesco a procurarmi 4 chiodi ed un martello. Così si può appendere lo specchio!!!
Andiamo a piedini città e ci fermiamo a stampare alcune foto da distribuire e prendere l’acqua.

Sesta-feira, venerdì 24/08/2007
Sveglia ore 6,00.
Oggi giornata di lavoro.
Alle 9,00 riunione con p. Emilio e visione del progetto del nuovo padiglione dell’ospedale di Marrere.
Occorre apportare alcune modifiche.
Alle 11,00 incontro con direttore di Radio Incontro e con il tecnico.
Insieme a loro ci rechiamo a vedere il ripetitore.
E’ quasi completo.
Mancano alcuni pezzi dell’antenna,dei cavi ed il collegamento elettrico (perché i cavi aerei sono stati rubati).
Nel pomeriggio andiamo con p. Emilio a fare un preventivo per la realizzazione della rete per l’aula di informatica e per il computer delle suore.
Alla sera, prima di cena, andiamo a Messa a Napipine. Celebra p. Emilio.

Sabado, sabato 25/08/2007
Sveglia ore 6,15.
Oggi giorno di ferie, si va a Chocas con i medici.
Andiamo con due auto.
Io e Davide con il Land Rover, i medici (Bosco, Amançio e Piero) con la dottora (Grazia Caporali) e Nunzio sul Nissan.
Andiamo direttamente a Chocas (senza passare da Ilha de Moçambique).
Dopo pranzo solito acquisto di pesce, granchi e souvenir. Io ho acquistato due lampadari. Ho imparato a contrattare un po’ meglio.

Domingo, domenica 26/08/2007
Sveglia ore 7,00.
Alle 9,00 S. Messa in cattedrale.
Celebra p. Emilio che comincia la messa con un ampia relazioni sulle condizioni di salute del vescovo.
Con me e Davide a messa ci sono Matteus e Gamito, che al termine ci accompagneranno (scorteranno) alla fiera.
Davide inizia i suoi acquisti. Poi ci dedichiamo a Matteus e Gamito che necessitano di scarpe.
Matteus trova quasi subito le sue scarpe, mentre per Gamito ci vuole un po’ più di tempo. Gamito ha 14 anni frequenta la 10ma classe a Napipine e poi vuole fare l’università.
Mi sembra un bravo ragazzo, un po’ più schivo, taciturno e pacato di matteus, il quale è più sveglio, sgamato e loquace. Pur essendo più piccolo.
Alla fiera ho acquistato 4 collane, 4 braccialetti e due statuette.
Nel pomeriggio siamo andati a vedere la partita di calcio S. Pedro contro S. Cruz.
L’organizzazione della squadra di S. Pedro lascia un po’ a desiderare e questo inciderà anche sul risultato finale.
Il primo tempo termina 2-1 per il S. Pedro.
Poi nel 2° tempo non si riesce ad effettuare una sostituzione perché i giocatori che dovevano entrare sono arrivati tardi e non sono stati registrati ad inizio partita.
Così si gioca con un uomo in meno e la partita termina 3-2 per il S. Cruz (che ha colpito anche un palo).
Cena di lusso al Copacabana.
Sono presenti p. Emilio, Domingos, Luigi, Amançio, Piero e Grazia.
Ho mangiato l’aragosta per la prima volta.
Il proprietario del locale è un italiano.

Seconda-feira, lunedì 27/08/2007
Sveglia ore 6,20.
Oggi è l’ultimo giorno qui a Nampula.
Il tempo è passato velocemente e sebbene siamo riusciti a fare tutto quello che ci eravamo prefissati, ci dispiace dover lasciare Nampula.
Oggi è anche il giorno in cui ricomincia la scuola.
Anche Matteus ricomincia questo pomeriggio alle 13,30.
Al mattino siamo andati all’asilo delle suore diocesane ed abbiamo fatto un po’ di foto.
Poi ci siamo recati in municipio per consegnare alla segretaria del presidente del consiglio municipale il libro, la cravatta e la lettera di presentazione del Sindaco di Concorezzo.
Il presidente è fuori città e non tornerà prima di sabato o domenica.
Poi ci siamo recati a Napipine alla Escola Primaria Completa e d abbiamo fatto qualche foto. Ora che le scuole sono riaperte c’è molta più vita e sulle strade adiacenti si vedono passare moltissimi studenti in uniforme.
Alla EPC di Napipine vanno 5.000 studenti e fanno lezione a turno nelle varie fasce orarie della giornata perché le aule non bastano.
Abbiamo fatto le foto con Matteus e Gamito.
Nel pomeriggio riunione con p. Emilio.
A sera cena dalle suore diocesane con l’impegno di dare una abbraccio forte a Guido.
Abbiamo deciso di acquistare un nuovo computer alle suore ad abbiamo lasciato loro a tale scopo 1.000 € dell’Associazione.

Terça-feira, martedì 28/08/2007
Sveglia ore 6,00.
Oggi ci rechiamo a Maputo.
Domingos accompagna me e Davide all’aeroporto alle 7,00.
Il volo è previsto per le 8,30 e farà scalo a Quelimane ed a Beira.
L’aereo sul quale viaggiamo oggi è decisamente migliore di quello dell’andata ed anche i compagni di viaggio sono un po’ più distinti di quelli che avevamo trovato all’andata.
E’un volo intrasettimanale ed i viaggiatori sembrano un po’ meno popolani (lo dimostrano anche i loro bagagli a mano…).
I posti che occupiamo sono a metà aereo, cioè in corrispondenza delle uscite di emergenza poste appena davanti alle ali.
Qui lo spazio in lunghezza è davvero notevole e si possono allungare le gambe.
L’aereo è più moderno, la posizione migliore (all’andata eravamo in penultima fila) e quindi il viaggio è risultato molto più silenzioso e gradevole.
L’aereo è un BOEING 737-200 ed all’arrivo a Maputo si meriterà una foto.
Giunti a Beira scopriamo che c’è anche un padre brasiliano che avevamo conosciuto a Milevane.
E’ salito a Quelimane ed anche lui è diretto a Maputo con p. Manino alla casa dei dehoniani. Giunti a Maputo, all’aeroporto c’è p. Riccardo che ci aspetta.
Raggiunta la casa dei dehoniani ci resteremo fino al nuovo giorno.
Nella casa dei dehoniani conosciamo altri volontari italiani che partiranno nel pomeriggio.
Quando ormai è quasi sera ci raggiunge Giannina.

Quarta-feira, mercoledì 29/08/2007
Oggi sveglia – si fa per dire – alle 5.45.
Infatti questa notte non ho chiuso occhio e non so se prendermela con il letto o con il Lariam. Alle 6,15 lodi mattutine ed alle 6,30 S. Messa celebrata da p. Beppe, un giovane padre di origini bergamasche davvero in gamba.
Nella mattinata andiamo prima a visitare la scuola diretta da Giannina, poi alle 11,30 abbiamo appuntamento presso la Cooperazione Italiana ed alle 12,30 con l’Ambasciatore Italiano.

Quinta-feira, giovedì 30/08/2007
Giorno della ripartenza per l’Italia.

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