21 Gen 2007
Domenica 21 Gennaio
Lisbona, arriviamo che è ancora buio ed un po’ stanchi, Davide tralaltro ha avuto nella notte ripetute evacuazioni per quella che poi si rivelerà essere salmonella. Restiamo un po’ in aeroporto facendo una colazione all’europea.
Quando fa giorno prendiamo un taxi ed andiamo in centro. Arriviamo in una Praça do Comerçio praticamente deserta, camminiamo per la Baixa e, acquistata una guida della città in italiano, saliamo verso il quasrtiere dell’Alfama passando per la chiesa di Sant’Antonio (da Padova perchè morto li ma in realtà nativo di Lisbona) e la cattedrale (la Sè).
Arriviamo ad un belvedere e ridiscendiamo per il centro attraverso vicoli e stradine molto pittoresche. Facciamo una colazione di metà mattina con delle paste di Belem ed alle 11.00 io ed Eugenio andiamo per la S.Messa domenicale nella chiesa di Sant’Antonio (quasi 15 anni fa io e Betty ci siamo sposati il 13 Giugno – Sant’Antonio da Padova appunto). La differenza rispetto alla Messa in cattedrale a Nampula è stridente, l’immagine è quella di una chiesa vecchia e secolarizzata rispetto a quella giovane ed entusiasta vissuta in Africa. Per il pranzo ci concediamo un piatto di baccalà al forno veramente memorabile, senza dubbio rimarrà tra i migliori ricordi di Lisbona. Prendiamo poi un bus di linea per l’aeroporto. Qualche problema all’imbarco per il bastone intagliato che fino a li avevo potuto tenere con me in cabina ma evidentemente sui voli europei è consiterato una potenziale arma, lo spedisco quindi tra i bagagli in stiva. Sull’aereo è palese la presenza di giovani e non di ritorno da viaggi in america latina, alcuni sono maschi solitari, vabbè lasciamo perdere.
Arriviamo a Malpensa in serata, qualche ritardo perchè il mio bastone che era nei bagagli fuori misura non è arrivato da Lisbona (passerò la settimana prossima a ritirarlo). Ad accoglierci la famiglia Lissoni, la moglie di Felice ed il sindaco, siamo a casa, ma certamente non è finita qui, anzi, questo è stato solo l’inizio.
Guido