Natale africano

Nativita doppiaPubblichiamo l’ultima lettera che la nostra cara amica Silvana ci ha spedito dall’ospedale di Tshimbulu in Repubblica Democratica del Congo. Le auguriamo un serenissimo Buon Natale.

Tshimbulu, 18 dicembre 2011

Buona domenica a tutti!!

Come state? Come procedono i preparativi per Natale? Io devo continuamente guardare il calendario per convincermi che siamo davvero alla fine dell’anno e ormai così vicini al Natale..in questo clima perennemente estivo e in un ambiente in cui nulla riporta al Natale mi rendo conto che sono davvero in un altro mondo! Per dare un tocco di festa almeno alla casa abbiamo preparato le candele colorate e con i fiori, sto appendendo stelle di carta un po’ ovunque, Katia e Valerio hanno disegnato motivi natalizi sulle finestre e sfornano biscotti speziati… Almeno qui non può essere un giorno come tutti!

In queste ultime settimane c’è un’atmosfera tesa e sottotono, in seguito alle elezioni. Ci sono stati una serie di passaggi che hanno tenuto tutti con l’orecchio attaccato alla radio, dal primo risultato dopo lo spoglio delle schede, il ricorso alla corte suprema da parte del principale oppositore fino al verdetto finale che proclama vincitore ancora Kabila, nel malcontento generale. La gente è delusa e soprattutto i giovani vedono sfumare una possibilità di cambiamento, la speranza di poter vivere in modo degno, di poter sognare un futuro più sereno per le nuove generazioni. Parlando con alcune persone ho percepito molto forte la tristezza e lo scoraggiamento, la sensazione di essere condannati a vivere in un Paese dove non ci sono strade né elettricità, nè acqua potabile, per tante famiglie non esiste la possibilità di far studiare i propri figli, negando quindi anche a loro l’opportunità di costruirsi un futuro in cui poter scegliere e non solo soccombere o subire. Non è facile capire e immedesimarsi in una realtà così dolorosa..cosa rispondere quando ti dicono: perché siamo obbligati a mangiare una volta al giorno quando chi sta al potere si riempie fino a scoppiare..? Perché dobbiamo soffrire nel nostro Paese? Io mi sento sempre a disagio quando mi sento interpellata su questioni così vitali, su bisogni che io in fondo non conosco. Mi sento quasi colpevole perché io, anche qui in Congo, ho una bella cosa con l’elettricità e tutto quello che mi serve, ho da mangiare, l’acqua corrente..

Quello che posso fare è stare qui cercando di condividere il più possibile la vita, le speranze, i sogni, le fatiche e le paure della gente, tentando di comprendere e di farmi vicina e solidale, nella speranza di accorciare sempre più lo scarto tra due mondi così lontani.

A causa delle elezioni tutte le attività dell’ospedale si sono un po’ bloccate, le persone che vengono a farsi visitare sono diminuite perché hanno paura a mettersi in viaggio, interventi programmati sono saltati per lo stesso motivo..è tutto sotto tono, sommesso, in un clima costante di attesa. Anche in Pediatria oggi sono rimasti soltanto 3 bambini!

La vita quotidiana procede tra lavoro, passeggiate, mercato, cucina, corso di lingua locale..le migliori insegnanti sono le mamme della pediatria, con cui mi faccio sempre delle belle chiacchierate (!) e soprattutto delle gran risate! I bambini più grandi mi aiutano ad imparare e mi interrogano ogni giorno!
Pensando a questi primi tre mesi qui mi accorgo di come siano tanti i doni che ricevo, le dimostrazioni di affetto, i tentativi per farmi sentire accolta e per ambientarmi e integrarmi sempre meglio. Anche quando la fatica o la solitudine si fanno sentire attingo energie e consolazione proprio dalla gente semplice e piccola che mi conferma ogni volta il bello dell’essere qui. E’ un tempo davvero ricco per me, di crescita e di scoperta continua, di confronto e di messa in discussione di tanti valori e priorità che qui sono stravolti e trovano, credo il loro giusto posto.

Abbraccio tutti con affetto, vi auguro di cuore un buon Natale semplice e gioioso, che sia un giorno di festa in cui riscoprire la bellezza degli affetti, il calore delle persone.

Ci sentiamo nel nuovo anno, con tutte le speranze e i desideri che porta con sé!

A presto,
silvana.

PS Vi scrivo in word perché internet ultimamente è un po’ latitante e, dopo aver perso già diverse e mail pronte per essere inviate, preferisco scrivere prima e inviare quando c’è connessione.

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