15 Gen 2007

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Lunedì 15 Gennaio

Dopo la colazione alle 7.30 partiamo con Padre Emilio Giorgi per la Ilha de Moçambique. Padre Giorgi è un dehoniano come il vescovo ed è il suo segretario anche se lui stesso ha ovviamente una parrocchia con scuole e oratorio a Nampula. E’ dal 1969 in Mozambico, ha vissuto la guerra d’indipendenza e la successiva guerra civile ma ci accorgiamo che non ama molto parlarne. E’ originario della provincia di Brescia e lascia trasparire una sua preferenza politica per la Re.Na.Mo. da sempre all’opposizione in Mozambico che invece è governato dal Fre.Li.Mo. partito di ispirazione marxista vincitore della guerra.

( photos)
1 Gennaio 1970

Note: To see the pictures in the original Picasa album, click here

Dobbiamo fare 190 km in auto tra villaggi, qualche montagnetta, piantagioni di cajou, arachidi, cotone. Arriviamo alla Ilha, collagata alla terraferma da uno stretto ponte lungo 3 km, il posto è stupendo: il mare ha un fondo corallino, limpidissimo e multicolore, vediamo diverse barche di pescatori, il mare qui è generoso. Andiamo ad incontrare Padre Bruno, veronese da 26 anni sulla Ilha, non capiamo bene se comboniano o ex-comboniano, sicuramente una personalità di spicco dell’isola. Attivissimo e poliedrico ci racconta della sua esperienza con i ragazzi (investe tutto sulla loro formazione) e di come sta ristrutturando l’ex-ambasciata francese ora di proprietà della diocesi di Nakala. L’immobile è sul mare in posizione stupenda, dalla terrazza c’è un panorama impagabile, in altre realtà sarebbe stato un albergo extralusso, qui a momenti cade a pezzi.

Un po’ come turisti (non per caso però) andiamo a visitare il forte all’estremità nord dell’isola dove all’epoca del colonialismo venivano imprigionati e poi imbarcati gli schiavi utilizzati prevelentemente in altre colonie portoghesi quali il Brasile. Provo una profonda vergogna come bianco e cattolico per quello che è stato fatto ai Mozambicani e Angolani non più tardi di qualche secolo fa. Tutti pensiamo a quando Papa Giovanni Paolo II ha chiesto scusa in Senegal per quanto fatto dalla Chiesa a quei tempi. Ci dicono che la chiesa del forte (del 1500) è la più antica costruzione degli occidentali in tutto l’emisfero australe.

Visitiamo poi in Palazzo Reale perchè la Ilha è stata fino a metà del secolo scorso capitale del Mozambico, gli arredi, i lampadari, le architetture per qualche istante ci fanno credere di non essere più in africa ma in qualche palazzo della nostra vecchia Europa.

Andiamo a pranzo all’Hotel Escondidinho dove ci eravamo dati appuntamento con Padre Bruno, hanno una sola aragosta che ci dividiamo in 7 e che accompagnamo con gamberoni, verdure, dolce, caffè per un totale di 110 Euro circa. Padre Bruno ci racconta un po’ della guerra, ma anche per lui sono ricordi dolorosi, ci conferma inoltre che dopo poche settimane lo trasferiranno ma si dice fiducioso che il suo successore saprà continuare la sua opera e magari fare ancor meglio.

Nel pomeriggio andiamo a fare un bagno alla spiaggia di Lumbo, l’acqua dell’Oceano Indiano è caldissima (incredibilmente calda) mentre la spiaggia non è da urlo. Acquistiamo tutti delle conchiglie da dei bambini increduli per quanto siamo disposti a pagare (200 Meticals = 7 Euro per 8 conchiglie) e per i nostri fisici bianchi, grassi e pelosi. Facciamo il bagno solo io, Davide e Roberto, mentre Eugenio fa comunque in tempo a ferirsi un piede con uno scoglio in spiaggia.

Durante il viaggio di ritorno ci fermiamo per strada a comprare sacchetti interi di cajou, anche qui c’è un po’ di assalto dei venditori ma alla fine comperiamo un po’ da tutti. Rientriamo a Nampula alle 18.00, siamo abbastanza sovraesposti per il troppo sole, una doccia fredda è quel che ci vuole. Cena, discussione e a nanna.

Passo una notte agitata con innumerevoli sedute sul gabinetto, chissà cosa è stato…

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