01 – Introduzione

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1 Gennaio 1970

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MOZAMBICO

Il Mozambico è uno stato dell’Africa Orientale. Ha una popolazione di circa 21 milioni di abitanti e una superficie di 801.590 kmq. La capitale è Maputo. Confina a nord con la Tanzania, il Malawi e lo Zambia, a est con il Canale di Mozambico (che lo divide dal Madagascar), a sud con il Sudafrica e a ovest con lo Zimbabwe e lo Swaziland.
Il Mozambico è suddiviso amministrativamente in 11 grandi province (provincias), a loro volta suddivise in 128 distretti. Una di queste province è costituita dalla sola capitale Maputo, che gode dello status speciale di città-provincia (cidade).

La popolazione del Mozambico ha raggiunto nel 2007 i 21 milioni di abitanti. Nel 2005 oltre il 60% di questi vivevano nelle zone rurali, mentre il restante 40% si era ormai urbanizzato. Il tasso di crescita della popolazione si attesta intorno all’1,8% annuo, mentre la speranza di vita media è di 41 anni tra la popolazione maschile e di 40 anni tra quella femminile.

Etnie
* Gruppi neri 99.5%, la maggior parte dei quali appartiene a etnie dei Bantu meridionali (97%) che sostituirono in epoche remote popolazioni di Boscimani. Alcuni tratti somatici arabi sono dovuti a frequenti contatti commerciali con mercanti che frequentarono l’area prima della conquista europea.
* Bianchi 0.2% (in crescita con l’afflusso di profughi dallo Zimbabwe)
* Mulatti 0.2%
* Indiani 0.1%

Lingue
La lingua ufficiale è il Portoghese, comunque sono molto diffuse le lingue Bantu (lomue, makua) e lo Swhaili.

Città principali
La città più popolosa del paese è la capitale Maputo, nell’estremo sud del Mozambico, che supera il milione di abitanti.
Beira, che si affaccia nel canale del Mozambico nell’Oceano Indiano. E’ il capoluogo della provincia di Sofala e conta 400.000 abitanti (nel 1997).
Nampula nella parte settentrionale del paese, capoluogo del distretto omonimo conta circa 230.000 abitanti (1999) ed è un importante nodo ferroviario per l’interno del Paese.
Quelimane (110.000 abitanti) capoluogo del distretto di Zambèzia, importante porto sull’estuario del fiume Cuacua è servita anche da un aeroporto. Nel 1498 vi sbarcò Vasco da Gama e nei secoli XVIII e XIX fu un notevole mercato degli schiavi.
Chimoio (100.000 abitanti ca.), un tempo chiamata Vila Pery, è un importante centro agricolo (cereali, tabacco e cotone) e dell’allevamento.
Tete (102.000 abitanti nel 1997) è il capoluogo del distretto omonimo ed è situata sulla riva destra del fiume Zambesi. Grosso centro minerario (carbone, uranio, amianto e oro) è servita da un aeroporto.
Xai Xai (108.000 abitanti) è il capoluogo del distretto di Gaza e si trova a circa 130 km. dalla capitale Maputo, presso la foce del fiume Limpopo.

STORIA

I primi abitanti del Mozambico furono probabilmente i San (boscimani), soppiantati fra il I e il IV secolo da popolazioni Bantu provenienti da nord. Gli Arabi fondarono sulle coste e sulle isole del Mozambico diversi sultanati, convertendo gran parte della popolazione locale all’Islam.

I portoghesi giunsero sulle coste del Mozambico alla fine del XV secolo, e nel secolo successivo costruirono numerosi insediamenti come basi di scalo e rifornimento per le navi sulla rotta delle Indie Orientali.

Dopo la seconda guerra mondiale, nel periodo della decolonizzazione, i gruppi indipendentisti del Mozambico si coalizzarono nel movimento armato FRELIMO (Fronte di Liberazione del Mozambico), che dopo dieci anni di guerriglia contro il potere coloniale portoghese condusse il paese all’indipendenza nel 1975. Sotto la presidenza di Samora Machel, leader del FRELIMO, il paese si allineò politicamente all’Unione Sovietica, dando luogo a un’economia Socialista e appoggiando politicamente gli altri movimenti indipendentisti dell’area, come l’African National Congress sudafricano.

La collocazione politica del Mozambico costò al paese l’ostilità dei governi bianchi di Sudafrica e Rhodesia (ora Zimbabwe) e persino degli Stati Uniti. Questi paesi, finanziarono la costituzione in Mozambico di un esercito di liberazione anti-comunismo detto RENAMO.

Nei primi anni ‘80, il RENAMO iniziò una serie di attacchi contro le strutture del paese (inclusi ferrovie, scuole e ospedali), trascinando il Mozambico nella guerra civile.

Nel 1990, il regime sudafricano dell’apartheid stava crollando, e aveva anche perso l’appoggio degli Stati Uniti. In questo mutato contesto, FRELIMO e RENAMO iniziarono a negoziare. A novembre venne stipulata una nuova costituzione, che decretava la nascita in Mozambico di una democrazia multipartitica.

Gli accordi di pace, si raggiunsero con la lunga opera di mediazione, durata 27 mesi con 11 sessioni di lavoro, iniziata e condotta a termine, con l’appoggio delle Nazioni Unite, dalla Comunità Sant’Egidio. Gli accordi divennero operativi il 15 Ottobre 1992. Le Nazioni Unite inviarono un contingente di pace (ONUMOZ) con lo scopo di sorvegliare la fase di transizione alla democrazia. Il passaggio fu completato in pochi anni, e nel 1995 l’ONUMOZ lasciò il paese.

Passata l’epoca della Guerra Fredda, il FRELIMO ha ribaltato completamente la propria linea politica in senso decisamente liberale. Nelle elezioni del 1994 Joaquim Chissano, al potere dal 1986, fu confermato Presidente con il 53% dei voti. Dopo il suo ritiro, avvenuto nel 2005, il nuovo presidente Guebuza ha proseguito la politica del predecessore, opponendosi tra l’altro in modo netto alla politica razzistica del vicino Zimbabwe di Mugabe.