02 – Ambiente

( photos)
1 Gennaio 1970

Note: To see the pictures in the original Picasa album, click here

AMBIENTE

Il  Mozambico ha un paesaggio rigoglioso, intervallato da grossi monoliti (A1). Grazie alle piogge estive ha un terreno molto fertile, dove crescono infinità di piante e frutti diversi.

Tra le coltivazioni più diffuse, oltre al riso, sono quelle dei frutti tropicali, usati anche nella cucina tradizionale. Si incontrano molti alberi di papaia (A2), manghi (A3), arachidi (A4), ananas e manioca.

Il Mozambico è primo nel mondo per la coltivazione della castanha de caçiu, il nostro anacardio, usato sia come condimento, che come frutto (A5) o snack. Infatti si mangia sia il frutto chiamato pera di caçiu che il nocciolo tostato (l’anacardio).

Altro frutto importante che si trova in ogni mercato è la noce di cocco, che acerba (“lanos”) (A6) viene adoperata per la cucina.

Nella regione Zambezia intorno al villaggio di Gurue ci sono coltivazioni di tè molto pregiato (A7), che quando il Mozambico era colonia portoghese veniva esportato in tutto il mondo.

In tutta questa vegetazione non poteva mancare certo l’albero simbolo della Africa: il baobab (A8); ma vi sono anche stranezze come l’albero del “pane” i cui frutti crescono sulla corteccia (A9).

Sul territorio mozambicano vi sono molte specie animali, tra cui piccoli coccodrilli, diffusi nei corsi d’acqua, o serpenti di ogni specie, ma anche zebre, leoni e elefanti, questi ultimi protetti nel Parco Nazionale di Gorongosa.

Impressionanti per le dimensioni sono  gechi (A10) e ragni, anche velenosi (A11), tenuti molto in considerazione perché mangiano le zanzare portatrici di malaria.

Ogni casa ha poi galline e galli, ma non mancano anche piccoli allevamenti di mucche (A12), certo più magre delle nostre.

Dal paesaggio rurale spuntano dal suolo anche enormi termitai (A13), ritenuti “sacri” perché simbolo di vita.

Sulla costa vi sono piccoli villaggi di pescatori; tra i più grossi vi è l’Ilha de Moçambique, vecchia capitale del Mozambico, dove la maggior parte della popolazione vive di pesca, usando le vecchie barche tradizionali (A14). Infatti l’oceano indiano offre, anche sotto costa, moltitudini di pesce come piccoli tonni o pesci “petra” (A15).